La produzione vitivinicola è sempre stata connessa all’applicazione di soluzioni empiriche e tecniche tradizionali; un approccio che risulta limitante e inadeguato a gestire la complessità dell’agroecosistema vigneto, in un contesto produttivo e commerciale moderno caratterizzato anche da una crescente sensibilità in materia di sostenibilità
I cambiamenti climatici sono una delle maggiori sfide che il comparto si ritrova a fronteggiare, poiché possono drasticamente modificare la crescita delle piante e le performances qualitative e quantitative. In questo contesto, l’agricoltura non può prescindere dal ricorso a soluzioni e mezzi innovativi implementando l’uso di tecnologie 4.0, per aumentare la sostenibilità delle produzioni e incrementare l’efficienza di uso delle risorse, tra le quali domina la risorsa idrica sempre più oggetto di contesa tra usi agricoli e civili.
Le tecnologie 4.0 che rendono un vigneto “Smart ”
L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione stanno sviluppando delle soluzioni che permettono, per il settore agrifood, una migliore gestione dei campi che renda l’intero settore più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista socio-economico.
Le soluzioni tecnologiche nel settore vitivinicolo sono molteplici e tutte sono accomunate dall’interoperabilità tra di esse. Oggi ci sono le potenzialità di raccogliere, sempre più a basso costo, una grande quantità di dati, tuttavia la strada per arrivare ad un vigneto “Smart” (intelligente) è lunga e deve essere incentrata sul funzionamento della pianta, nel chiarire il più possibile i rapporti causa-effetto. Tuttavia la tecnologia sta enormemente semplificando i processi, non solo per il mondo della ricerca:
Le IoT – Internet of Things – sono strumenti tradizionali che, attraverso sensori e chip, sono in grado di connettersi ad internet ed in grado di interagire con altri dispositivi, raccogliendo e trasmettendo dati. In ambito agricolo queste tecnologie possono essere utili, ad esempio, per misurare temperatura, umidità e conduttività elettrica del suolo, presenza di parassiti o segni di essi con l’obiettivo di gestire DSS – sistemi di supporto alle decisioni.
L’intelligenza artificiale – IA – è un’abilità dei sistemi tecnologici di risolvere o svolgere dei compiti tipici della mente umana. Questi sistemi hanno un comportamento intelligente che analizza il proprio ambiente, con una certa autonomia, per raggiungere gli obiettivi prefissati dell’uomo.
La combinazione di intelligenza artificiale e IoT è una delle tecnologie 4.0 che possono aiutare gli imprenditori agricoli nella gestione di alcuni aspetti dei vigneti.
Robotica
I robot sono ormai diffusi in diversi settori produttivi industriali ed il settore agricolo non è da meno. Diversi prototipi di robot sono in grado di coadiuvare l’uomo in differenti operazioni come il diserbo meccanico o i trattamenti fitosanitari: in molte aziende agricole si sfrutta questa innovativa tecnologia per migliorare la qualità del lavoro.
In questa categoria di innovazioni rientrano anche i cosiddetti UAV (Unmanned Aerial Vehicle; droni) che, nell’ambito di applicazione “vigneto”, possono essere impiegati nel monitoraggio dello stesso.
Tecnologia Lidar
La tecnologia Lidar – Laser Imaging Detection and Ranging – permette la ricostruzione a livello digitale di una porzione di territorio attraverso l’uso di sensori e raggi laser..
Questa tecnologia in un vigneto può avere un duplice vantaggio: migliorare i sistemi di guida dei robot automatizzati e gestire al meglio le lavorazioni degli stessi adattandole alla forma del suolo oppure della chioma.
Blockchain
La Blockchain è un mezzo di archiviazione dati trasparente e sicuro. I dati inseriti in questo sistema di blocchi o nodi sono crittografati e non modificabili. Questo è il sistema tecnologico alla base del mercato delle criptovalute, ma se integrato all’enogastronomia si rivela essere molto utile alla definizione della genuinità e tipicità di un prodotto.
Smart vineyard per la ricerca
Gli investimenti delle aziende vitivinicole nelle tecnologie 4.0 stanno progressivamente crescendo, ma bisogna comunque ricordare che, secondo i dati ISTAT 2021, la maggior parte delle aziende italiane ha una superficie vitata media di 2,5 ettari e ciò rende più difficile la transizione tecnologica. La sperimentazione triennale condotta sul vitigno Greco nell’ambito del progetto GREASE sono un valido esempio di fattiva collaborazione tra ricerca e imprese volta a sviluppare e trasferire tecniche e modelli colturali per una viticoltura sostenibile.